Sclavia | Dalla Polonia alla Campania: dopo Enoexpo 2017 si parla di Sclavia
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Dalla Polonia alla Campania: dopo Enoexpo 2017 si parla di Sclavia

Dalla Polonia alla Campania: dopo Enoexpo 2017 si parla di Sclavia

Riflettori puntati sui vini del Sud Italia. Dopo la partecipazione ad Enoexpo 2017 di Sclavia, Montecardillo 2015 su Blurppp, zapiski z pustyni

“Inizierò con la Campania. Uno dei rappresentanti era la Società Agricola Sclavia, nome che suggerisco di ricordare. Producono i loro vini utilizzando vitigni autoctoni e il metodo classico di fermentazione spontanea dei mosti d’uva. Il loro intero portafoglio merita attenzione, ma per per motivi di spazio dettati dall’articolo ho deciso di scegliere Sclavia Montecardillo IGP Terre del Volturno 2015. Il vino prodotto interamente dal vitigno Pallagrello nero, vitigno autoctono della Campania, fermentazione spontanea in tonneaux di acciaio e affinato in botti ​usate – tipo bordolesi – per 10 mesi. Il vino ha un colore viola intenso ed è espressivo al naso. In primo piano spiccano succose ciliegie, seguite da peperoni, resina di arbusti ​di ​conifere, erbe italiane essiccate. In bocca è molto leggero, fortemente acido, con un gusto forte e tannini leggermente ruvidi che lo fanno molto “vino da ristorante”. Si abbinerebbe molto bene con piatti di carne e bistecche al sangue. Vino bevibile e prendendo in considerazione il fatto che è prodotto da un vitigno raro, coltivato solamente sulla superficie di 170 ettari di qualche comune in Campania, risveglia l’immaginazione dei wine geek”.